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Canosa

Parco Ofanto - Comune di Canosa
Febbraio 03, 2022

CANOSA

È indubbiamente Canosa, grande centro daunio, poi romanizzato e successivamente elevato a colonia imperiale, ad aver tratto i maggiori benefici dalla vicinanza al fiume e dalla posizione favorevole, su una collina nei pressi del principale guado del fiume, valorizzato dal ponte romano ancora visibile. Sito pluristratificato tra i più importanti in Puglia, Canosa, già in età repubblicana, ma soprattutto in età imperiale, organizza un tessuto produttivo di grande rilievo per l’economia della regio Apulia et Calabria e per l’economia italica in generale.

Dopo le guerre d’indipendenza e il disastroso terremoto del 1851, Canosa rimase un centro prevalentemente borghese: a dimostrarlo fu la costruzione di palazzi signorili in tufo locale, che cingevano il centro cittadino.

Passata praticamente incolume attraverso la Prima Guerra Mondiale, Canosa viene bombardata il 6 novembre 1943, nel corso di questo evento alcuni palazzi rimasero danneggiati.

Tra i vari monumenti che costituiscono il patrimonio culturale della città spiccano la cattedrale di San Sabino, costruita nel XI secolo, il Teatro Lembo, risalente al 1923, e diversi palazzi civili tra cui il Palazzo Casieri, il Palazzo Iliceto.

La città di Canosa è considerata uno dei principali centri archeologici della Puglia, infatti sul territorio canosino, si individua un sistema complesso di ipogei funerai, e una serie di monumenti di età romana tra cui il Tempio di Giove Toro, l’Arco di Traiano, la Basilica di San Leucio e il Battistero di San Giovanni.

Parco Ofanto - Comune di Canosa
Parco Ofanto – Comune di Canosa – (Agenzia Patto territoriale NBO)

I LUOGHI DI INTERESSE

Il Museo civico risale al 1934, quando fu necessario custodire i reperti aurei di una tomba ellenistica rinvenuta a Canosa qualche anno prima. Inizialmente, il Museo venne sistemato nel salone del palazzo comunale, poi negli anni ‘60 rinasce nella nuova sede nel palazzo Cassero. Attualmente la raccolta si compone di oltre tremila pezzi, soprattutto di opere ceramiche, ma la particolarità di questo Museo è che trovando in una vasta e ricchissima area archeologica, ha notevoli possibilità di espansione.

Il Museo dei Vescovi Mons. Francesco Minerva, situato in una splendida residenza del XIX secolo, è una realtà riconosciuta d’eccellenza nel territorio, che realizza moltissime esposizioni ed eventi culturali di notevole successo e valorizza artisti del territorio sia del passato che del presente. Dal 2016 è gestito professionalmente dalla OmniArte.it, realizzando fin da subito nuovi allestimenti sia presso la struttura in gestione, che presso aziende e luoghi privati. Tra gli itinerari proposti si presentano: una passeggiata culturale tra gli ipogei e le aree monumentali e naturalistiche, le curiosità e la narrazione dell’antico borgo castelli, i paesaggi oggi sconosciuti delle antiche grotte sotterranee e un viaggio temporale tra la Canusium romana e la Canusio bizantina.

Il Palazzo Sinesi, sede locale della Sovrintendenza ai bene archeologici della Puglia e della “Fondazione archeologica canosina”, ospita continuamente interessanti esposizioni di reperti dell’area canosina. Contemporaneamente, nel Palazzo si trova la mostra dedicata all’ipogeo “Varrese”, che espone reperti dati alla luce nel 1912, durante i lavori di scavo di un lucernario, appartenente a Sabino Varrese.

CANOSA NEL PARCO

L’agro del Comune occupa l’11,83% dell’area del Parco (pari a circa 18,1 . L’abitato è posto in destra idrografica del Fiume Ofanto e dista dalla “porta del parco”, nei pressi del Parco archeologico della via Traiana, circa 5Km percorrendo via Cerignola.

Quando arrivo a Canosa vedo anziani in piedi a gruppi nella piazza e scolari reduci da uno sciopero. La prima cosa che noto è l’altezza degli abitanti. Si vede che questa è una razza di contadini. Braccia corte, gambe corte, busto allungato. Un corpo fatto, progettato e selezionato per resistere alla fatica. […] Così appare Canosa, un luogo con me meraviglie di una lunga storia e con un presente non del tutto omologato alla sfiatata società dello spettacolo. La conferma ce l’ho quando attraverso i vicoli, ci sono un’infinità di scale che salgono verso l’alto, scale disconnesse, incerte. C’è un sistema urbano non del tutto violentato dalla modernità come tante volte mi capita di vedere altrove. Mi allontano di poco dal centro e trovo subito la campagna, gli uliveti con i muri a secco.

Franco Arminio, “Terracarne. Viaggio nei paesi invisibili e nei paesi giganti del sud Italia”. Mondadori, settembre 2011.

FONTI

  • treccani.it
  • PPTR
  • VAS
  • BIC PUGLIA SPRIND, “Ofanto. Progetto integrato per la salvaguardia e la valorizzazione ambientale della foce del fiume Ofanto”, Aprile 2004.