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Geologia

Caratteri Geomorfologici

Il bacino dell’Ofanto si distingue dal punto di vista geo-morfologico dagli altri pugliesi, poiché si sviluppa soprattutto nel complesso Appennino lucano; esso segna, grosso modo, il confine tra le due unità morfologico-strutturali dell’altopiano della Murgia e del bassopiano del Tavoliere di Foggia.

Il bacino dell’Ofanto presenta una forte asimmetria all’estremità Nord-orientale dove la depressione bradanica si raccorda alla media e bassa valle del fiume Ofanto che divide quest’area del territorio apulo dall’adiacente piana del Tavoliere.

Il corridoio naturale costituito dall’Ofanto, che origina un reticolo idrografico di rilevante estensione, è composto essenzialmente da una coltre di depositi alluvionali, prevalentemente ciottolosi, delimitati dai terrazzamenti murgiani in riva destra e in riva sinistra dai lievi pendii del Tavoliere. Verso la foce, articolati in una serie di microterrazzi che si ergono lateralmente a partire del fondovalle e verso la foce, si sviluppano i sistemi delle zone umide costiere di Margherita di Savoia e Trinitapoli. Il limite morfologico settentrionale con la pianura del Tavoliere è sfumato, mentre quello meridionale con il rilievo murgiano è per lo più netto e ripido.

Nella parte bassa del bacino dell’Ofanto si distinguono, da Ovest verso Est, diverse subzone:
limitrofa all’Appennino caratterizzata da rilievi collinari di 300-400 m di quota;
terrazzi digradanti verso l’Adriatico (dai 300 ai 4-5 m s.l.m.m.), creati dal graduale sollevamento delle Murge;
una vasta pianura alluvionale antica;
una piana costiera che si raccorda con la superficie dei sedimenti alluvionali recenti ed attuali, che colmano il fondovalle dell’Ofanto e dei principali corsi d’acqua;
una zona litoranea;
Unità Appenniniche (Cretaceo–Pliocene medio), a prevalente componente argillosa, ma anche sabbie e conglomerati del pliocene;
Unità dell’Avampaese Apulo (Cretaceo–Pliocene sup.), rappresentate dai calcari della piattaforma carbonatica apula del Cretaceo e dai depositi calcarenitici del Miocene e del Plio-Pleistocene. I calcari affiorano estesamente nelle limitrofe aree del Gargano e delle Murge, mentre nell’area del Tavoliere sottostanno alla spessa ed estesa copertura dei sedimenti dell’Avanfossa;
Unità del Tavoliere (Pliocene–Olocene), costituite dai depositi di riempimento dell’Avanfossa appenninica.

Bassa valle dell’Ofanto

La figura non presenta i caratteri di una vera e propria valle a causa delle basse pendenze che le conferiscono una morfologia sostanzialmente piatta. Tuttavia, è possibile riconoscere, in corrispondenza di alcune emergenze geomorfologiche (quali orli di terrazzo e scarpate), un accenno di profilo di valle. Sulla destra, a dominare questo tratto di valle, sorge la città di Canosa, avamposto del sistema murgiano e città-snodo tra il fiume e le antiche vie di percorrenza transappenniniche dal Tirreno all’Adriatico.

Media valle dell’Ofanto

Questo tratto del fiume presenta un percorso più meandriforme rispetto all’area a valle, con ampie aree di naturalità residua perifluviali, ed in particolare lungo il corso del Locone. Da qui domina la valle l’Acrocoro di Madonna di Ripalta, che rappresenta un riferimento scenografico significativo e un punto panoramico da cui è possibile godere di ampie visuali dall’Appennino al mare.

(PPTR Piano Paesaggistico Territoriale Regionale; VAS Valutazione ambientale Strategica)