Il paesaggio della Valle dell’Ofanto è l’esito di una rilevante attività di e canalizzazione che, cristallizzando il fiume nel suo alveo, ha permesso lo sviluppo di un’agricoltura pervasiva monofunzionale fortemente parcellizzata, all’interno della quale si insinuano lembi residui di naturalità.
Il sistema insediativo è costituito dai centri principali che si sviluppano in posizioni orografiche dominanti lungo la valle e sui suoi affluenti (Canosa, Minervino, Spinazzola) e dai borghi rurali di Loconia (Canosa di Puglia), Moschella (Cerignola), Gaudiano (Lavello), Santa Chiara (Trinitapoli) che si sviluppano nella piana alluvionale lungo la viabilità lineare e rappresentano un sistema di polarità secondario. Il paesaggio cambia progressivamente dalla foce alle falde del subappennino: la fitta trama stretta e allungata degli orti costieri si trasforma in un tappeto di vigneti che costringe il fiume in un a sottile serpentina di vegetazione ripariale, che più a monte si allarga in ampie fasce golenali.
Si tratta di un’area caratterizzata dalla forte presenza dell’uomo attestabile dagli orti. La bassa valle presenta significative sistemazioni arginali che racchiudono l’intero alveo fluviale. Alla foce sono presenti zone umide di interesse naturalistico
Nel tratto pugliese più interno il fiume segna il confine con la Basilicata, e perde i caratteri dell’agricoltura intensiva, per acquisire le forme di una naturalità ancora legata alla morfologia del suolo. La valle dell’Ofanto in questo punto si caratterizza per una buona biopermeabilità che si riflette in un paesaggio rurale dove è ancora possibile ritrovare elementi di naturalità, fasce di vegetazione lungo i corsi d’acqua e il reticolo idrografico minore.
(PPTR Piano Paesaggistico Territoriale Regioanale)