ROCCHETTA SANT’ANTONIO
Rocchetta Sant’Antonio si trova al confine con la Basilicata e la Campania, il nome trae origine dalla presenza di una rocca dedicata a sant’Antimo risalente al X secolo. Rocca è ricca di edifici medievali e di viuzze del centro storico che conducono al castello d’Aquino, edificato nel 1507, probabilmente da Francesco di Giorgio Martini. La vera ricchezza della città sono le chiese, tra le quali la più importante è sicuramente la Chiesa Madre. Patrimonio ambientale per il paese sono le innumerevoli fontane a bocca, attive tutto l’anno.

I LUOGHI DI INTERESSE
La Parrocchia Annunziata fu costruita nel 1754, a tre navate e a croce latina. L’esterno, in stile barocco, presenta una gradevole facciata e un alto campanile. Questa parrocchia fu costruita dall’ing. Giovanni Mancarelli di Barletta.
Chiesa della Madonna del Pozzo all’interno è conservata un’antica tela della Madonna, risalente alla seconda metà del XVII secolo.
Il Castello è del XV secolo, fu fatto edificare da Ladislao II d’Aquinio sulle macerie di un antico forte. Particolare è la torre a mandorla, che è inserita in uno dei vertici della pianta triangolare del castello. Oltre questi beni sono da segnalare la Torre dell’orologio e la Chiesa Madre della Beata Vergine Maria.
Il bosco comunale ha un’ampia estensione ed ha una vegetazione a macchia mediterranea e alcuni tratti rivieraschi dell’Ofanto.
Il comune di Rocchetta Sant’Antonio ha ottenuto il riconoscimento di Bandiera Arancione del Touring Club d’Italia, in quanto si è distinta per un’offerta di eccellenza e un’accoglienza di qualità.
ROCCHETTA SANT’ANTONIO NEL PARCO
L’agro del Comune occupa il 3,62% del territorio del Parco (pari a circa 5,5 kmq). L’abitato è posto in sinistra idrografica, del Fiume Ofanto e dista circa 13 Km dalla “porta del parco”, nei pressi della stazione ferroviaria Rocchetta Sant’Antonio Scalo e della traversa Santa Venere percorrendo la SS303.
“Rocchetta mi dà l’impressione che si sia fatta bella. In realtà è rimasta com’era. Sono gli altri paesi che si sono imbruttiti. Qui persino la parte nuova pare stare vicino al nucleo antico con una rispettosa adiacenza. E così si cammina con piacere e si arriva contenti al castello. Non sarò il primo a dire che sembra una nave, una nave che oggi ha il colore della terra, di questa terra coltivata solo a grano. […] il posto dove sono mi rende contento e sono contento anche per gli amici che ho portato con me.”
Franco Arminio, “Terracarne. Viaggio nei paesi invisibili e nei paesi giganti del sud Italia”. Mondadori, settembre 2011.
FONTI
- Ruggiero Maria Dellisanti, “Parco Naturale Regionale, Fiume Ofanto, un viaggio tra storia e arte”, Stilo Editore, Modugno, 2016.
- BIC PUGLIA SPRIND, “Ofanto. Progetto integrato per la salvaguardia e la valorizzazione ambientale della foce del fiume Ofanto”, Aprile 2004.
- “Ofanto. Progetto integrato per la salvaguardia e la valorizzazione ambientale della foce del fiume Ofanto”, Aprile 2004.
