

TRAVERSA DI SANTA VENERE, Rocchetta Sant’Antonio
La traversa di Santa Venere fa parte dello schema “Ofanto”, un complesso sistema idrico che interessa i territori delle regioni Campania, Basilicata e Puglia. L’utilizzazione delle acque dell’Ofanto ha avuto inizio nell’immediato dopoguerra, a partire dagli anni ‘50, con lo scopo di sopperire alla “cronica” carenza di risorsa idrica della regione e di ridurre l’eccessivo sfruttamento delle acque sotterranee del Tavoliere e delle Murge. La prima opera fu la Traversa di Santa Venere (Rocchetta Sant’Antonio), realizzata nel 1952; ad essa seguirono in rapida successione la diga del Rendina (Lavello), pressoché contemporanea, e la diga di San Pietro (Monteverde). Alla fine degli anni sessanta (1969) risale, invece, la costruzione della diga sul torrente Marana Capacciotti (Cerignola); negli anni 80 per aumentare l’efficienza dello schema sono state realizzate altre due dighe: la diga di Conza (AV), posta sull’asta principale dell’Ofanto e la diga del Locone (Minervino) sull’omonimo torrente.
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