

MASSERIA MOSCHELLA, Cerignola
Coordinate del sito: 41°07'54.1"N 15°49'56.3"E
Il grande caseggiato che oggi ospita l'agriturismo Moschella è stato costruito tra la seconda metà del '700/prima metà dell'800 ma Giuseppe Gallo, nonno (e bisnonno) degli attuali proprietari, acquistò una prima parte della “masseria Moschella o Stingeta” con i suoi campi coltivati a grano, nel 1946 da Edoardo Plançon Ginistrelli (figlio del senatore Edoardo).
L'ovile poco distante dal caseggiato principale risale allo stesso periodo e fu costruito con massicce pietre del vicino fiume Ofanto, e altre tipologie di pietre tra cui si distinguono nettamente (per il loro perimetro circolare) alcuni frammenti di “macine" usate o per molire cereali o forse per frantoi rudimentali (v.i.) o ancora per impastare la creta con cui furono realizzati i mattoni in “cotto" tuttora presenti nell'ovile e nel caseggiato.
Fino al 1946 la masseria era appartenuta alla famiglia di Edoardo Ceci Ginistrelli, senatore del Regno d'Italia, proprietario terriero e soprattutto allevatore di cavalli. Il senatore è noto nel mondo dell'equitazione poiché, pare, sia stato l'unico allevatore italiano a vincere il prestigioso Derby di Epsom il 3 giugno 1908 con la famosa cavalla Signorinetta. Forse la particolare stalla a doppia campata, diventata oggi ristorante, fu uno dei ricoveri dei numerosi purosangue appartenuti all'appassionato senatore.
E' probabile che la stessa stalla sia stata inizialmente una sorta di “stazione di posta” per i cavalli dei viandanti che accompagnavano mucche e pecore nel periodo della transumanza. Stalla e ovile si trovano infatti lungo un tragitto “non scritto" che si rileva da alcune mappe della zona, risalenti alla prima metà del '700. A partire dal confinante territorio di Ascoli Satriano, sono indicati alcuni ovili con nomi attualmente ancora in uso: Cammerelle, Cammare, Salzola, Posta da piedi (confinante con Stingitella).
Le stanze del piano superiore, quasi tutte dotate di camino, testimoniando la vocazione del luogo all'ospitalità, in tutte le stagioni dell'anno.
Restano al loro interno alcune testimonianze originali: dettagli architettonici a vista dei muri in pietre di fiume, frammenti di un pavimento in cotto realizzato forse in una fornace creata in loco per la costruzione.
Accanto all'originale portone della stalla, sulla facciata esterna, in fase di ristrutturazione è stata scoperta una sinopia (disegno preparatorio). Secondo alcuni è il progetto di un dipinto con tema “la cacciata di Adamo ed Eva dal paradiso terrestre". Sono molte infatti le similitudini con quadri e affreschi sullo stessa tema. Durante il restauro non è stato possibile risalire al periodo di creazione, ma resta la testimonianza di qualcuno che aveva sicuramente conoscenze in campo artistico e ha voluto forse omaggiare la bellezza territorio (Paradiso terreste) e la “fortuna" di quanti lo abitano.
Oggi la Masseria Moschella rimane una delle ultime masserie costruite “lungo le rive" del fiume Ofanto.

Testo e foto: Daniela Gallo

